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Tag: bambino

18 Novembre 2019

Bambini: come rendere il prelievo il più possibile indolore?

Se è necessario affrontare una situazione potenzialmente stressante, spesso si tende a nascondere ai bambini quello che avverrà. Si pensa infatti di risparmiare loro l’ansia dell’attesa.

In realtà i bambini sono bravissimi a percepire la stessa ansia dei loro genitori e sicuramente non gradiscono scoprire di essere stati tenuti all’oscuro. Hanno invece già sperimentato che possono affidarsi alle scelte dei loro genitori ed avere fiducia in loro.

Cosa fare allora?

I bambini con meno di tre anni non sono ancora in grado di esprimere verbalmente le loro emozioni; di conseguenza si esprimono con il pianto. Se  il bambino cade mentre gioca e si fa male, più che per il dolore piange per lo spavento. A volte, prima di piangere, si gira ad osservare la reazione del genitore: se il viso del genitore è tranquillo per il bambino significa che non è successo nulla di grave, spesso si rialza e continua a giocare; se invece il viso del genitore è spaventato, allora il bambino scoppia in un pianto disperato.

Per questo è bene mantenere sempre la calma per trasmettere al bambino il messaggio: “stai tranquillo, è tutto sotto controllo”.

Preparare i nostri piccoli li aiuterà ad affrontare meglio la situazione, senza la paura di ciò che non si conosce. Come? Anticipando loro questa “prima volta” e spiegando a grandi linee come avverrà.

Se il vostro bambino ha meno di 3 anni è meglio avvertirlo solo due o tre giorni prima. E’ importante dire che andrà in laboratorio con la mamma, il papà o un’altra persona familiare e ripetere le spiegazioni più volte per rassicurarlo.

Se il vostro bambino ha tra 4 e 10 anni, la spiegazione semplice e veritiera potrà essere data una settimana prima per permettergli di riflettere e fare domande.

Chiedere sempre se e quale giocattolo vuole portare con se in laboratorio. Potrebbe inoltre essere utile paragonare il prelievo alla puntura di una zanzara. Di sicuro non è opportuno proiettare sui nostri figli eventuali fobie personali degli aghi o del sangue.

Se uno dei genitori è meno ansioso, è consigliabile che sia lui/lei ad accompagnare e rassicurare il bambino.

Infine, è sicuramente controproducente usare la figura del medico come “minaccia” per convincerli a fare qualcosa: interiorizzerebbero la figura medica come un pericolo. Consigliamo invece di rendere questa figura familiare e magari portare il bambino con sé in occasione del proprio prelievo, facendo notare che è una procedura senza pericoli o particolare dolore.

Dire sempre la verità in modo appropriato aiuta i bambini ad affrontare le difficoltà. Se i genitori sono i primi ad agitarsi per il prelievo, il bambino percepirà l’eccezionalità della situazione e la vivrà probabilmente in maniera conflittuale.

Dopo il prelievo è infine necessario rinforzare gli aspetti positivi della nuova esperienza. Si farà in modo di sottolineare il coraggio dimostrato e si farà notare che non si trattava di una situazione dolorosa o di cui avere paura. Ormai il prelievo non potrà più spaventare!