Preparazione al Breath Test Helicobacter pylori : poche indicazioni ma importanti
L’esecuzione efficace di questo esame richiede queste poche raccomandazioni.
La sera prima del test si consiglia di consumare un pasto leggero.
Il giorno dell’esame è necessario essere a digiuno da almeno 8 ore ed evitare di fumare.
Per non influenzare i risultati del Test per l’Helicobacter pylori è necessario aver terminato da almeno 4 settimane l’assunzione di:
– farmaci antibiotici
– inibitori della secrezione acida (vedi lista)
E da almeno 4-5 giorni l’uso di antiacidi:
– Acido alginico (Gaviscon)
– Alluminio idrossido e magnesio idrossido (Maalox)
– Magaldrato (Riopan).
Non vi è ragione di ritenere che l’esecuzione del test possa essere dannosa durante la gravidanza e l’allattamento.
Si consiglia di seguire scrupolosamente tutte le indicazioni sopra riportate.
Esecuzione della prova funzionale
=> Il paziente deve soffiare, attraverso una cannuccia, all’interno di una provetta prima dell’assunzione dell’UREA
=> Successivamente deve bere la soluzione di 13C-UREA diluita in un bicchiere d’acqua
=> Dopo 30 minuti deve soffiare come in precedenza
Durante tutto il periodo di esecuzione del test, il paziente dovrà aspettare presso il laboratorio senza fumare, bere e mangiare.
Principio del test e valutazione dei risultati
Il Breath test è un test rapido, non invasivo e sensibile prescritto per valutare la presenza dell’Helicobacter pylori nella mucosa gastrica.
Se l’enzima ureasi prodotto dal batterio è presente, catalizza l’idrolisi (scissione) dell’urea in ammoniaca ed anidride carbonica (CO2). La CO2 prodotta, passa nel circolo sanguigno e viene poi eliminata dai polmoni. L’urea somministrata al paziente presenta l’atomo di carbonio marcato 13 (isotopo innocuo), pertanto in caso di infezione da Helycobacter verrà rilasciata anidride carbonica marcata (13CO2). Il 13C è quantificabile ed indicativo di infezione in corso.
LISTA FARMACI GASTROPROTETTORI | |
---|---|
ANTRA (Omeprazolo) | PANTORC (Pantoprazolo) |
AXAGON ( Esomeprazolo) | PARIET (Rabeprazolo) |
BIOMAG (Cimetidina) | PEPTAZOL (Pantoprazolo) |
BRUMETIDINA (Cimetidina) | RANIBEN (Ranitidina) |
CITIMID (Cimetidina) | RANIBLOC (Ranitidina) |
CRONIZAT (Nizatidina) | RANIDIL (Ranitidina) |
DINA (Cimetidina) | RANIDIZ (Ranitidina) |
EURECEPTOR (Cimetidina) | STOMET (Cimetidina) |
FAMODIL (Famotidina) | TAGAMET (Cimetidina) |
GASTRIDIN (Famotidina) | TEMIC (Cimetidina) |
LANSOX (Lansoprazolo) | ULCEDIN (Cimetidina) |
LEBLON (Pirenzepina) | ULCESTOP (Cloridrato di Cimetidina) |
LIMPIDEX (Lansoprazolo) | ULCEX (Ranitidina) |
LOSEC (Omeprazolo) | ULCODINA (Cimetidina) |
MEPRAL (Omeprazolo) | ULCOMEDINA (Cimetidina) |
NIZAX (Nizatidina) | ULIS (Cimetidina) |
NOTUL (Cloridrato di Cimetidina) | ZANIZAL (Nizatidina) |
OMEPRAZEN (Omeprazolo) | ZANTAC (Ranitidina) |
PANTECTA (Pantoprazolo) | ZOTON (Lansoprazolo) |
PANTOPAN (Pantoprazolo) |
L’INTOLLERANZA AL LATTOSIO: vari gradi di deficit.
L’intolleranza al Lattosio è l’incapacità presente in alcuni individui di digerire lo zucchero del latte – il Lattosio – con conseguenti sintomi gastrointestinali quali flatulenza, meteorismo, crampi e diarrea. Ciò è provocato dalla carenza di un’enzima – la Lattasi – che scompone il Lattosio nei due composti più semplici: Glucosio e Galattosio.
Tutte le manifestazioni dei sintomi sono dovute sia all’azione osmotica esercitata dal lattosio, sia all’attività dei batteri del colon che fermentano il lattosio non digerito e provocano la produzione di gas (idrogeno, metano, ecc.) e di altre sostanze.
Occorre precisare che non tutti i soggetti con deficit di lattasi hanno sintomi quando mangiano un alimento contenente lattosio. Il deficit di lattasi non è un fenomeno del tipo “tutto o nulla”, bensì un fenomeno “a scalare”.
In altre parole esistono diversi gradi del deficit: un soggetto affetto da deficit di lattasi può essere in grado di assumere e digerire senza sintomi 12 grammi di lattosio, ma non 20 grammi; un altro soggetto può assumerne senza alcun disturbo 20 grammi, ma non 30.
Il Breath Test, assolutamente non invasivo, aiuta ad individuare con certezza l’intolleranza al lattosio e a classificarla in lieve, moderata e grave favorendo l’individuazione del percorso più adatto per il paziente da parte del medico di fiducia o del professionista in nutrizione.
MODALITA’ DEL TEST: tutto in un soffio
Il test consiste nel fare espirare i soggetti in una sacca ogni 30 minuti, dopo aver assunto una quantità di lattosio. Nell’aria espirata viene poi misurata la quantità di idrogeno. In caso di malassorbimento, il lattosio viene fermentato dalla flora del colon con produzione di idrogeno che risulterà quindi in concentrazione più alta nell’aria espirata dal soggetto; ciò ovviamente non avverrà se il soggetto in studio digerisce normalmente il lattosio. Se la quantità di idrogeno sarà maggiore di 20 parti per milione, potremo definire il soggetto come affetto da malassorbimento di lattosio.
DURATA E PREPARAZIONE al test
Il test ha una durata di 4 ore.
Nei sette giorni prima della data fissata per l’esame, il paziente non deve fare alcuna terapia a base di : ANTIBIOTICI, FERMENTI LATTICI e LASSATIVI. Non deve avere una diarrea importante in corso.
Il giorno precedente l’esame il paziente deve alimentarsi esclusivamente con:
=> COLAZIONE: un bicchiere di tè + fette biscottate*
=> PRANZO: un piatto di riso bollito condito con poco olio*
=> CENA: una bistecca oppure un pesce lesso*
*(Bere solo acqua e non bevande gassate, non assumere frutta, verdura, pasta, pane)
Il giorno dell’esame è necessario essere a digiuno da almeno 8 ore, evitare assolutamente di fumare e di sottoporsi a sforzi fisici eccessivi.
Si consiglia di seguire scrupolosamente tutte le indicazioni sopra riportate.
Esecuzione della prova funzionale
– Campionamento dell’aria espirata prima dell’assunzione di Lattosio. Il paziente soffia in una sacca, espirando l’aria contenuta nei suoi polmoni.
– Assunzione di 20 g di Lattosio disciolti in due bicchieri d’acqua.
– Campionamento dell’aria espirata ad intervalli di 30’ per un totale di 8 campionamenti nell’arco di 4 ore dall’ingestione del Lattosio.
Durante tutto il periodo di esecuzione del test, il paziente dovrà aspettare presso il laboratorio senza fumare, bere e mangiare ed evitare di appisolarsi.
Principio del test e valutazione dei risultati
L’analisi dell’aria espirata permette di misurare la differenza nella produzione di molecole H2 (idrogeno) e CH4 (metano) emesse tra l’espirazione basale e le successive. L’incremento, rispetto al valore basale, della produzione di gas di almeno 20ppm (parti per milione) dall’ingestione del lattosio, è indicativo di intolleranza al lattosio.
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